Friday, June 13, 2014

Rolling Stone intervista i Daft Punk

Fonte: Flickr - Autore: Speed38Bump

Recentemente, la rivista Rolling Stone ha pubblicato una interessante intervista ai Daft Punk, che rivela il lato giocoso e scherzoso del duo francese e allo stesso tempo parla di quanto essi siano misteriosi, lavorino sodo e si impegnino affinchè la musica sia sempre ad alti livelli.


Fonte: Flickr - Autore: Juliana Luz


Il giornalista Jonah Weiner, si reca presso il loro studio a Parigi e realizza una delle più interessanti e introspettive interviste mai realizzate a questo duo formidabile.

L'intervista completa si può trovare sul sito ufficiale del periodico Rolling Stone

Debora Del Vecchio
Il lato social
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Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Il fenomeno Daft Punk

I Daft Punk - Fonte: Flickr - Autore: Marsmet Tallahassee
I Daft Punk sono un gruppo musicale di musica elettronica fondato nel 1992 dai parigini Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, che può definirsi, per critica e vendite, una delle collaborazioni più significative di ogni tempo nell'ambito della musica elettronica.

Il nome "Daft Punk" deriva, come si può leggere dalla pagina relativa su Last.fm, da una recensione del loro primo lavoro apparsa sulla rivista britannica Melody Maker (quando ancora i due si facevano chiamare “Darlin’”), in cui la loro collaborazione era stata definita “un gruppetto di stupidi teppisti” (“a bunch of daft punk”).

Il primo album, Homework, risale al 1996 portato in vetta dal singolo “Da Funk”, che ottiene un notevole successo, insieme al singolo Around The World, che catalizza l’attenzione e diventa un enorme successo commerciale, anche grazie a un videoclip non indifferente. Apparentemente può essere scambiato come un singolo usa e getta, ma il ritmo e la sua semplicità lo rendono un tormentone. Homework fu riconosciuto come uno dei più influenti album degli anni Novanta.

I Daft Punk non sono semplici “rielaboratori” di antiche idee, i loro dischi sono pieni di piccoli capolavori che, aiutati da ottimi videoclip riescono sempre a sfondare e a creare scalpore.

Nel 2001 esce il secondo album, Discovery, un prodotto, che grazie alla disponibilità di maggiori mezzi a disposizione, è un prodotto innovativo, retrò e critico al tempo stesso. E' innovativo perché presenta numerose idee nuove e retrò rimangono presenti rimandi al passato. Perché è anche critico? Perché non presenta semplicemente la musica degli ultimi decenni, ma la rimiscela, taglia, ingloba e aggiusta creando un prodotto nuovo. Qui il minimalismo sonoro chiave nei Daft Punk viene messo da parte per dare spazio alla voce, precedentemente assente.

Il nome dell’album Discovery, svelò il gruppo, derivava da un paragone da essi fatto con la fase di scoperta che si sperimenta nell’infanzia, simboleggiando la loro nuova attitudine giocosa e aperta nei confronti della musica.

La cover dell'album Discovery - Fonte: Flickr - Autore: Jeremy Chan

Se in Homework avevano giocato a inventare piccoli capolavori elettronici con il minimo dispiego di forze, in Discovery, la missione è più dispendiosa: rielaborare idee musicali degli ultimi decenni (se stessi compresi) per fornirne un'interpretazione critica e nostalgica.

Nel 2005, in pochissimo tempo, esce l’album Human After All che spiazza tutti creando una critica divisa a metà, alcuni lo amano, altri lo ritengono un flop: in ogni caso, fa parlare di sé.

Dopo una grande attesa, esce nel 2013 l’album Random Access Memories, album dalla vena autoreferenziale e romantica, è l’album dei ricordi, dell’infanzia, è ortodosso e assolutamente fedele alla linea, tenta di giocare spesso su un equilibrio che a volte si spezza. E' la rivendicazione di quel che sono e di quel che sono stati i Daft Punk.

La cover dell'album Random Access Memories in una fanart - Fonte: Flickr - Autore: Laurent Peugniez

Il singolo Get Lucky, come si può leggere su La repubblica XL ha stabilito il record assoluto in streaming su Spotify ed è in vetta su iTunes in 45 paesi.

I Daft Punk live - Fonte: Flickr - Autore: André Felipe

Debora Del Vecchio
Il lato social
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Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Post produzione e riproduzione

Fonte: Flickr Photo by: velo_city

A differenza della musica classicamente intesa, la musica elettronica dopo essere stata composta necessita di ulteriori trattamenti.

Dopo la produzione della musica elettronica, ossia una volta creato il disco con – per esempio - Ableton, è necessario un intervento di post produzione: il disco viene quindi mandato in studio per il mastering. Il mastering è il processo fondamentale per creare il master di un album musicale partendo dalle tracce ottenute dopo il missaggio. Il master è quindi la copia dalla quale verranno stampate tutte le altre.

Il Mastering ha lo scopo di amalgamare i brani presenti su un album decidendone la scaletta, le pause tra i brani e uniformandone i volumi, la risposta in frequenza e l'immagine stereofonica e poi serve per ottimizzare la resa sonora dei brani rispetto al supporto su cui verrà stampato l'album (cd, DVD, vinile o altro) facendo sì che il disco riesca a suonare al meglio su qualsiasi supporto venga riprodotto. Una volta subito questo processo il disco è pronto per essere riprodotto, tramite giradischi oppure cdj, come spiegato nel mio precedente articolo.

Fonte: Flickr Photo by: Luke the look

Il lavoro del dj da questo punto in poi sta nel mettere alla stessa velocità i brani (in genere ai 128 bpm). Inoltre è possibile utilizzare altre funzioni come per esempio il loop che prende una regione del disco e la ripete, cosa che non si potrebbe fare con i vinili senza timecod.

Un altro strumento molto importante per il dj sono le cuffie: questo strumento è fondamentale infatti permette di eseguire il preascolto del brano per poterlo mettere a tempo con il brano successivo mentre il pubblico sta ascoltando il master, ossia il brano in esecuzioneE con questo articolo si può dire concluso il ciclo produttivo della musica elettronica.

Elena Masia
Il lato tecnico
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L’articolo è stato scritto interamente da me sulla base delle conoscenze acquisite da Andrea Serramoglia e Paolo Macrì che svolgono l’attività di dj nel paese in cui vivo.

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Thursday, June 12, 2014

Artista in vetrina

Fonte: Flickr Photo by: Thomas van de Weerd

Soundcloud rappresenta la più diffusa piattaforma digitale dove artisti di tutte le età uploadano giornalmente le loro tracce in cerca di successo. Questo social network funziona esattamente come il suo “parente” Facebook ma è incentrato sulla condivisione musicale. Commenti, chat fra utenti e “likes” sono all’ordine del giorno ma un profilo su questa piattaforma è in grado di immergersi a 360 gradi nel mondo della musica e restare aggiornato in tempo reale su tutto quello che succede in questo ambito.



Se in passato era necessario presentare il tuo lavoro su CD o audiocassetta al produttore discografico del momento e sperare in una sua approvazione, ora il successo potrebbe arrivare direttamente dal web grazie ad una mirata ed efficace propaganda. Essendo Soundcloud sconosciuto da molti, diversi artisti coinvolgono più social network contemporaneamente per raggiungere più orecchie possibili: YouTube e lo stesso Facebook servono come imbuto per amplificare al meglio una propria traccia e canalizzare l’attenzione su un medesimo progetto.

Fonte: Flickr Photo by: jonnson

Mentre Facebook rappresenta maggiormente un luogo dedicato alla diffusione di immagini e alla socializzazione, YouTube è ormai diventato uno scrigno contenete centinaia di canali musicali che condividono e promuovono artisti provenienti da piattaforme differenti (proprio come il nostro canale Futurbeats). Da una parte abbiamo tutte le giovani promesse della musica bramanti di poter diffondere le proprie tracce su canali YouTube vantanti migliaia di Fan. Dall’altra gli stessi canali necessitano nuovi e talentuosi musicisti per aumentare il loro numero di iscritti. Questo tipo di meccanismo permette una simbiosi perfetta fra chi è in grado di produrre musica e chi è in grado di promuoverla.

Fonte: Flickr Photo by: Roxanne Tamayo

Un discorso analogo ma con differenti sfaccettature lo si può applicare a Facebook. Pagine dedicate alla diffusione musicale sono ormai molto frequenti (una fra le tante, come citato questo articolo, è UKF) ma, oltre ad appoggiarsi necessariamente ad un sito per l’upload secondario (sia esso Youtube, Soundcloud o terzi), servono per lo più a gestire interazioni interpersonali fra musicisti e promotori. Qualsiasi artista nascente divulga i propri lavori su questo social network e l’incredibile possibilità di poter parlare con tutto il mondo grazie ad una connessione internet fa crescere sempre di più l’utilizzo di questa piattaforma. Molte pagine diffondono in modo libero e gratuito le tracce create da altri al solo scopo di ricevere popolarità e likes. Come citato nel precedente articolo un profilo Facebook, spendendo una definita somma mensile, può arrivare a migliaia di visualizzazioni che, tradotto per il mondo digitale, hanno lo stesso valore di "guadagno".


Tabella per la promozione di un post su Facebook.
Pagina: Motherboard ink, gestita da Davide Moraglio

Sia un account YouTube che uno su Facebook possono tranquillamente raggiungere centinaia, se non migliaia, di euro mensili grazie alle onnipresenti pubblicità che circondano queste piattaforme. La mia paura più grande è che si arriverà al punto in cui questa grande realtà potrà essere monopolizzata da una singola società in grado di controllare cosa può e cosa non può essere diffuso, facendo così perdere al web questa sfumatura della condivisione.

Davide Moraglio
Il lato promozionale
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Yolanda Be Cool - A Baru In New York (GRMM Remix)

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Latest upload: A Baru In New York by Yolanda Be Cool (GRMM Remix)


Yolanda Be Cool
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Picture © Forrest Cavale
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/Staff

Tuesday, June 10, 2014

Bonobo - Eyes down (Tisoki Unofish Remix)

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Latest upload: Eyes Down by Bonobo (Tisoki Remix)


Bonobo
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Picture © Jonas Nilsson Lee
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/Staff

DEFQON.1: il top event Olandese della musica elettronica

Logo e aspetto grafico del Defqon.1 edizione 2014 - Fonte: Defqon.1 Official Website in Highlights section

Il Defqon.1 è tra i più grandi e importanti festival di musica elettronica d’Europa che si terrà, per la sua edizione 2014, nella città Olandese di Biddinghuizen nei giorni da venerdì 27 a domenica 29 Giugno. Tutto avrà inizio con il Gathering (l’adunata), evento d’apertura del festival, dalle 20:00 fino all’1:00. La serata terminerà presto per permettere il giusto riposo ai partecipanti, in vista della prima giornata full-time del festival, dalle 11:00 alle 23:00 con tanto di afterparty fino alle 4:00 del mattino. La domenica, con il Closing Ceremony ( la cerimonia di chiusura) verrà ufficialmente sancita la fine del festival.

Come si può leggere sul sito web ufficiale nella sezione line-up i palchi previsti per l’edizione 2014 sono ben 14, più due organizzati esclusivamente per la cerimonia d’apertura e quella di chiusura. Visto l'elevato numero di strutture non c’è da stupirsi della grande cerchia di artisti ed ospiti che si esibiranno nei tre giorni di festival, esibizioni corredate da light shows d'impatto e scenari d'effetto curati nel dettaglio.


Elenco palchi 2014 - Screenshot: Andrea Grasso - Fonte: Defqon.1 website

Dallo stesso sito web, nella pagina Highlights (la sezione dedicata alle strutture e alle attività maggiormente degne di nota) si trovano diverse proposte dall’organizzazione, tra cui: l’area campeggio, lo spazio dedicato ai partecipanti e attrezzato per ogni evenienza, da servizi igienici ad un supermercato privato, dai ristoranti per i palati più fini ad un cinema per rilassarsi nelle pause tra un evento e l’altro; la Q-Dance Radio, stand che ospita il canale radio dedicato esclusivamente al festival che trasmette per l’intera durata dell’evento le prestazioni degli artisti, gli avvisi relativi ad ospiti speciali e contest segreti e che funge da luogo di ritrovo per l’afterparty del sabato sera; le aree extra, palchi dedicati ai generi più innovativi o più spinti, per le orecchie più ricercate o semplicemente più desiderose di emozioni.

Lo stage del Q-Dance Radio - Fonte: Defqon.1 Official Website in Highlights section

Fin dalla sua nascita, nel 2003, il Defqon.1 si è contraddistinto per la qualità degli ospiti e la cura organizzativa dell’evento. Per questo motivo negli anni il numero di fans e appassionati è cresciuto sempre più fino al raggiungimento, come si può leggere sulla relativa pagina Wikipedia, di ben 70.000 partecipanti nell’edizione 2013, valore considerevole vista la località dell’evento e la sempre maggior difficoltà economica e legale nell’organizzare eventi di questo calibro.

Anche questo festival, come tutti i migliori nel settore, offre ai propri fans aftermovies di considerevole durata (solitamente superiori ai venti minuti) in cui vengono ripercorsi, con la complicità di un montaggio e una colonna sonora emozionali, i migliori momenti del festival, per offrire un ricordo indelebile ai suoi partecipanti e, perché no, convincerne di futuri.





Andrea Grasso
Il lato eventistico
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L’articolo è stato interamente scritto da me, sulla base delle informazioni raccolte da conoscenti ed amici, in particolare da coloro che hanno potuto fornirmele grazie ad una o più partecipazioni al festival. I dati tecnici sono stati ottenuti dalle fonti citate nel testo.




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Monday, June 09, 2014

YouTube: dal 2005 padre della promozione musicale

Attuale logo YouTube - Fonte: Wikimedia Commons

Nove anni dopo la sua apertura, nel lontano 2005, YouTube continua ad essere il miglior mezzo di comunicazione e promozione video, musicale e no, che l'uomo abbia visto nell'intera storia del web.

Fin dalla sua nascita si palesa agli occhi dei suoi utilizzatori la grandiosa potenza di questo strumento che, gratuitamente e inizialmente senza grossi limiti d'utilizzo era in grado di diffondere ad un pubblico pressoché infinito il messaggio di ognuno. 

Il mondo della promozione ha una svolta: la facilità con cui è possibile trasferire le proprie tracce online è stupefacente; nasce una vera e propria nuova forma di comunicazione legata all'aspetto video (dall'animazione e la coordinazione audio al più moderno concetto di video "virale"); si da il via alle personalizzazioni del proprio canale; nasce la ricerca e la trasmissione della propria immagine e del proprio gusto personale, espresse tramite diverse piattaforme in grado di garantire uno "spazio" privato e personale (con i relativi eccessi); c'è un salto importante nelle capacità e nelle potenzialità delle piattaforme web, a partire da quelle già esistenti mosse all'aggiornamento per mantenere una competitività di mercato.


Un esempio di layout Myspace - Fonte: Black Default Layouts For Myspace

Si manifestano ben presto personalità (sotto forma di canali) con il preciso obiettivo di diffondere al loro pubblico contenuti audiovisivi ricavati da piccole realtà in attesa di essere messe in luce. Si assiste, in sostanza, alla genesi dei primi canali di promozioneCol passare del tempo questo tipo di promozione diventa moda, e i canali nati negli anni con questo obiettivo sono innumerevoli, sia come collettivi di artisti sotto l'ala protettrice di un personaggio privilegiato, sia sotto forma di autopromozione messa in atto da artisti singoli.

Con il passare degli stili, delle tendenze e, non ultimo, del tempo, quasi la totalità dei canali originari sono scomparsi per far spazio ai nuovi, più moderni e di tendenza. Questo rientra perfettamente nella filosofia dell'intera questione, in cui un ricambio di materiale e mezzi di diffusione è fondamentale per il progresso e lo sviluppo della musica elettronica.


Logo e slogan del canale Liquicity - Fonte: Liquicity on Deviantart


Alcuni canali, tuttavia, sono sopravvissuti al passare delle mode e degli anni, grazie a più o meno lievi cambiamenti di rotta, alle capacità delle singole personalità di catturare l'interesse del sempre nuovo pubblico, ma nella gran parte dei casi semplicemente grazie alla genericità e all'importanza del genere trattato. Ne sono ottimo esempio canali come Liquicity, attivo dal 2008 e promotore di musica Chill/Drum 'n' BassUKF, attivo dal 2009 e promotore di diversi "gusti" di musica elettronica, dalla Dubstep alla Drum 'n' Bass, alla elettronica generica; il canale ufficiale di Skrillex, attivo dal 2010 e ottimo esempio di autopromozione del proprio lavoro di genere Dubstep.


Andrea Grasso
Il lato eventistico
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Saturday, June 07, 2014

Thursday, June 05, 2014

Breve storia del darkweb

Picture: The Sydney Morning Herald


Dietro gli occhi impiccioni di Google e Bing esiste un'enorme cyber-frontiera - da alcuni stimata centinaia di volte più estesa del World Wide Web. Questo deepweb è spesso più monotono che sinistro, centro di raccolta per scarti di dati banali e URLs derelitti, ma è anche la via preferita per un parallelo mondo commerciale in cui tutto viene passato di mano, chiamato darknet, che vi darà il voltastomaco. È il luogo in cui droghe e armi sono commerciate apertamente, dove i terroristi stringono legami, dove gli assassini scommettono in aste per uccisioni a contratto. In anni recenti, il darknet si è ritrovato ad essere nel mirino del governo, con FBI e US National Security Agency (NSA) a caccia di commercianti di droghe e pornografi. Nonostante una serie di catture di personaggi di alto profilo, tuttavia, questa realtà sregolata continua a fèrvere, nascosta in profondità al di sotto del web quotidiano.

29 Ottobre 1969

Charley Kline, studente all'università del Carolina, a Los Angeles, digita il primo messaggio tra computers connessi tramite arpanet, il progenitore di internet sviluppato dalla Pentagon's Defence Advanced Research Projects Agency (DARPA). Solo le prime due lettere della consegna elettronica della parola "login" riescono a giungere ai computer della Stanford University. In pochi anni un certo numero di isolati e criptati network iniziano a comparire a fianco di arpanet, alcuni dei quali noti come darknets.

Anni '80

Con la nascita del moderno web, sancita discutibilmente nel 1982 dalla standardizzazione dei protocolli internet, si palesa il problema dello stoccaggio di dati sensibili e/o illegali. Le prime soluzioni comprendono veri e propri "paradisi di dati" fisici - analoghi dei paradisi fiscali per quanto riguarda le tasse - nei Caraibi che promettono di raccogliere e hostare qualsiasi cosa, da commerci illeciti a pornografia illegale.

Fine anni '90

Con la diffusione di internet, il calo drastico dei costi di stoccaggio dei dati in aggiunta alle nuove tecnologie di compressione sfociarono in una esplosione di attività nel darknet, con quote sempre maggiori di utenti in condivisione attiva di materiale coperto da copyright. Presto la trasmissione peer-to-peer di internet genera nodi decentralizzati di data (data hubs), alcuni dei quali, definiti topsites - dove gran parte della musica e dei film pirata iniziavano la loro diffusione web - sono protetti da password note solo ad una stretta cerchia di membri interni. Altri, come Napster, operano allo scoperto e permettono milioni di trasferimenti di file al giorno.

Marzo 2000

Lo sviluppatore di software Ian Clarke rilascia Freenet, software rivoluzionario che offre un ponte di collegamento anonimo negli antri più oscuri del web, dove si può avere accesso a qualsiasi cosa, dalla pedo pornografia alle istruzioni per la fabbricazione di esplosivi. "Freenet è un'anarchia pressochè perfetta" afferma Clarke al The New York Times. "Due parole per le compagnie (che cercano di frenare la condivisione libera di dati): lasciate perdere".

Giugno 2000

I cyberpunk liberali Ryan Lackey e Sean Hastings si attivano nel Sealand, un bizzarro e nominalmente indipendente stato situato in un fortino di mare della seconda guerra mondiale sulla costa della Gran Bretagna. La start-up, chiamata HavenCo, crea supporto all'host di dati sensibili (fatta eccezione per spam, pedo pornografia e attività di riciclaggio di denaro) su server ad altissimo contenuto tecnologico rivestiti d'azoto nelle fondamenta del forte. Nonostante avese generato una notevole attenzione su di sè, HavenCo inizia fin da subito a perdere grandi somme di denaro finchè, nel 2002, Lackey e Hastings sono costretti ad abbandonare il progetto.

20 Settembre 2002

Ricercatori alla US Naval Research Laboratory rilasciano una primissima versione di Tor (The Onion Router), che protegge la locazione e l'indirizzo IP dell'utente che utilizza il software. Originariamente disegnato per proteggere l'identità di unità operative Americane e di dissidenti in paesi meno permissivi come la Cina, Tor si allarga di un'ulteriore circoscrizione: i cittadini del darknet.

Gennaio 2005

La rivista WIRED stima: "il darknet distribuisce più di mezzo milione di film al giorno". Spinto dalla crescente larghezza di banda disponibile, il network esplode in scambi all'ingrosso di materiale coperto da copyright, ovviamente in modo illegale, da Hollywood a Blockbuster, compreso Microsoft Office. Uno studio del team di ricerca IT IDC stima che la pirateria software, da sola, abbia creato nel 2005 un business di 34 miliardi di dollari nel mondo.

3 Gennaio 2009

Un uomo autodefinitosi Satoshi Nakamoto "mina" il primo Bitcoin, una forma di valuta crittografata non rintracciabile. A differenza di altre valute digitali fallimentari, a causa di mancanza di barriere in grado di impedire ai propri utenti di copiare letteralmente il proprio denaro, Bitcoin fa uso di un innovativo libro dei conti disponibile pubblicamente che impedisce la duplice spesa del denaro. Senza alcuna sorpresa la valuta crittografata è istantaneamente diffusa nel darknet, complice la sua componente totalmente anonima in grado di renderla lo strumento perfetto per attività criminali e riciclaggio di denaro.

2010

L'azienda per la sicurezza informatica e la ricerca d'intelligence Procysive stima che il darknet ospiti "più di 50.000 siti web estremisti e più di 300 forum terroristi". La vendita illecita di contenuto pirata, riferisce, "funge da fonte di finanziamenti per le operazioni terroristiche".

1 Giugno 2011

Un blog affiliato di Gawker pubblica una rassegna su Silk Road, un market nascosto che "rende la compravendita di droghe illegali semplice come comprare apparecchi elettronici usati". È come Amazon.com per i cristalli di metanfetamina e l'LSD, con l'unica eccezione di essere disponibili solo per utenti Tor con account Bitcoin. Il traffico su Silk Road ha un'impennata, e il valore di un BitCoin salta da circa 10 dollari a più di 30 dollari in solo pochi giorni.

1 Agosto 2013

Le autorità Irlandesi irrompono a Dublino nell'appartamento di Eric Eoin Marques, descritto dall'FBI come "il più grande fornitore di pornografia minorile sul pianeta". Il suo arresto coincide con la misteriosa scomparsa di ampie aree nel darknet, stando a quel che si dice grazie ad un'operazione sotto copertura dell'FBI che tramite una breccia nel web browser Firefox identifica gli utilizzatori di Tor. Le identità degli utenti sono a quanto viene riferito rimbalzate ad un server nel North Virginia.

4 Agosto 2013

Il governo Americano intercetta comunicazioni segrete tra il capo di Al-Quaeda, Ayman al-Zawahiri e Nasir al-Wuhayshi, capo dell'al-Quaeda Yemenita nella penisola Arabica. Le conversazioni riguardano l'annientamento di ambasciate americane in 21 paesi del mondo musulmano. Stando alle ricerche dell'Institute for National Security in Israele, le comunicazioni più importanti di al-Qaeda "apparentemente sono state trasmesse utilizzando la parte di internet spesso chiamata deepnet, blacknet o darknet".

1 Ottobre 2013

L'FBI chiude Silk Road e arresta Ross William Ulbricht, noto online con lo pseudonimo dread pirate roberts, per la gestione presunta dell'intera faccenda in qualità di capo. Il sito ha prodotto più di 1,2 miliardi di dollari in vendite tra il 2011 e il 2013, stando alle accuse della corte federale Americana.

4 Ottobre 2013

The guardian riferisce che l'NSA ha ripetutamente preso di mira persone utilizzanti Tor per sfruttare vulnerabilità nei software grazie ai loro computer. Stando ad una presentazione interna top secret del 2007, trapelata dal precedentemente collaboratore dell'NSA Edward Snowden, l'agenzia "non sarà mai in grado di smascherare gli utenti di Tor ogni volta", ma, grazie all'analisi manuale, potrà comunque "smascherarne una piccola parte di essi".

Ottobre 2013

Il sito di informazione tecnologica The Verge riferisce l'ingrossarsi del traffico web di mercati come il Black Market Reloaded e Deepbay, entrambi fornitori di narcotici. "Non c'è da aver nessun dubbio sul fatto che ci riuniremo tutti in qualche altro luogo" riferisce un moderatore di Silk Road subito dopo la chiusura del mercato illegale. "Non vedo l'ora di ritrovarvi tutti, ancora intrigati nello scambio libero senza l'intervento dello stato nei vostri affari personali". Nel novembre dello stesso anno un nuovo mercato anonimo, situato nel darknet e chiamato Silk Road 2.0 ritorna online, poco più di un mese dopo la chiusura dell'originale predecessore.



Autore: Ty McCormick per The Sydney Morning Herald
Articolo originale: The darknet: a short history
Traduzione: Andrea Grasso, matricola S194868