Saturday, April 26, 2014

La nascita e l'evoluzione della strumentazione nella musica elettronica




La musica elettronica per definizione è tutta la musica prodotta o modificata da apparecchiature elettroniche.

I primi strumenti propriamente elettronici vennero realizzati a partire dal 1900: tra questi ci sono il telharmonium, inventato nel 1897 da Thaddeus Cahill, il Theremin, inventato nel 1919 dall’omonimo Lev Theremin e l’Onde Martenot, nato nel 1928, che fu il primo apparecchio elettronico a diffondersi poiché considerato uno dei migliori strumenti, e rimasto sul mercato fino alla metà degli anni cinquanta. I primissimi esperimenti risalgono al 1700, quando si tentava di utilizzare forze elettrostatiche per produrre suoni. Parallelamente, durante gli anni quaranta, vennero costruiti i primissimi modelli di sintetizzatori, ossia apparati in grado di riprodurre suoni. In seguito alla seconda guerra mondiale ci fu poi il miglioramento delle tecniche di registrazione e ciò permise la diffusione dei primi studi elettronici.




Con la musica elettronica è indispensabile considerare la figura del dj: il dj nasce con i primi esperimenti radiofonici, quando le trasmissioni mandavano in onda la musica utilizzando grammofoni, e in seguito giradischi. Il DJ aveva sia il compito di intrattenere i radio ascoltatori e selezionare i dischi, sia quello di “mixarli”. Nasce così l’arte del mixaggio, ossia la sovrapposizione di due dischi a tempo. Con l’avvento della disco music, il dj diventa l’artefice del successo della serata. La discoteca diviene quindi un luogo di appassionati della disco music in cui era il dj a creare la giusta atmosfera. Nascono infatti le prime star tra cui Frankie Knuckles. Dalla Disco Music, dove il dj si limitava a mixare i brani, si passa all’House Music, che era prodotta dai dj stessi. Essa nasce in America e si diffonde rapidamente in tutto il mondo occidentale, dove le vere star sono i dj e non i cantanti. L’House Music lascia al passo al filone di musica elettronica.




Fino agli anni novanta venivano utilizzati i giradischi. I più famosi sono sicuramente quelli della Technics, fabbricati dal 1972 fino al 2010; essi nascono come giradischi di alta fedeltà e vennero adottati dai dj. Con l’avvento dell’era digitale sono poi arrivati i cdj e le consolle digitali. Nel 1990 la Pioneer lancia sul mercato il primo cdj della storia, il cdj 100, che va a sostituire i giradischi. Il CDJ è semplicemente un riproduttore di CD audio e di supporti USB creato per facilitare il lavoro dei DJ. Nelle consolle digitali, quindi, sono stati messi tutta una serie di controlli che con i vinili venivano fatti manualmente. Il più importante è sicuramente il Pitcher che permette di sincronizzare la velocità dei due brani, in genere ai 128 BPM (beats per minute). Al giorno d’oggi esistono molti DJ ancora legati alla tradizione del vinile. Essi infatti utilizzano il sistema Timecod, ossia vinili con un algoritmo inciso che permettono di suonare tracce digitali con i giradischi.




L’era digitale non ha stravolto le “regole” della musica elettronica, ma ha sicuramente facilitato il compito del DJ e ampliato le gamma di effetti che in analogico sarebbero inimmaginabili.


Elena Masia
Il lato tecnico
S195086


Fonti
> Pagina Wikipedia CDJ
> Pagina Wikipedia Technics SL-1200
> Pagina Wikipedia Disk Jockey
> Pagina Wikipedia Sintetizzatore
> Pagina Wikipedia Musica Elettronica
> Forum Virtualdj, topic generale relativo al Timecode





Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

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